I ministri degli interni si sono incontrati oggi a Bruxelles per discutere gli sviluppi della situazione in Afghanistan, più specificamente in relazione alle potenziali implicazioni nei settori della protezione internazionale, della migrazione e della sicurezza.
Al termine dell’incontro il Consiglio ha adottato una dichiarazione nella quale i ministri hanno sottolineato che l’evacuazione dei cittadini dell’Unione Europea e, per quanto possibile, dei cittadini afgani che hanno cooperato con l’UE, i suoi Stati membri e le loro famiglie, è stata condotta in via prioritaria e proseguirà.
Nell’immediato, l’UE continuerà a coordinarsi con i partner internazionali – in particolare ONU e le sue agenzie – per la stabilizzazione della regione e per garantire che gli aiuti umanitari raggiungano le popolazioni vulnerabili.

L’Unione impegnerà (e rafforzerà) inoltre il suo sostegno ai paesi terzi, in particolare quelli vicini e di transito, che ospitano un gran numero di migranti e rifugiati, coopererà con questi paesi per prevenire l’immigrazione illegale dalla regione.
Nella dichiarazione l’Unione Europea e i suoi Stati membri si dicono determinati ad agire congiuntamente per prevenire il ripetersi di movimenti migratori illegali su larga scala incontrollati – affrontati in passato – preparando una risposta coordinata. Con il sostegno di Frontex, restano determinati a proteggere efficacemente le frontiere esterne dell’Unione Europea e a prevenire ingressi non autorizzati, nonché ad assistere gli Stati membri più colpiti.
L’UE e i suoi Stati membri faranno tutto il possibile per garantire che la situazione in Afghanistan non comporti nuove minacce alla sicurezza per i cittadini europei. Tutti gli sforzi devono essere perseguiti per garantire che il regime dei talebani cessi tutti i legami e le pratiche con il terrorismo internazionale e che l’Afghanistan non torni ad essere un santuario per terroristi e gruppi criminali organizzati.