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Celebrata al Quirinale la Giornata Internazionale della Donna

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“Sono certo di interpretare il sentimento di tutte le italiane e di tutti gli italiani, rivolgendo il primo pensiero di questo #8marzo alle donne ucraine. Madri, lavoratrici, giovani, colpite da una violenza inattesa, crudele, assurda. La nostra responsabilità di cittadini, di europei, ci chiama oggi a un più forte impegno per la pace, perché si ritirino le forze di occupazione e si fermino le armi, perché sia ripristinato il diritto internazionale e siano rispettate le sovranità nazionali”.

Nel Salone dei Corazzieri del Palazzo del Quirinale, la Giornata Internazionale della Donna, quest’anno dedicata al tema “Giovani donne che progettano il futuro”

Alla cerimonia condotta da Matilda De Angelis hanno portato la loro testimonianza tra le altre Oksana Lyniv, direttrice d’orchestra ucraina del Teatro comunale di Bologna, e giovani donne impegnate in diversi campi dell’economia e del sociale: Tania Di Giovanni, Fabrizia Grassi, Giada Dalle Vedove, Evelyn Pereira e Federica Vasapollo.

“Sono certo di interpretare il sentimento di tutte le italiane e di tutti gli italiani rivolgendo il primo pensiero di questo 8 marzo alle donne ucraine” ha detto in apertura di discorso il Presidente Mattarella “Madri, lavoratrici, giovani, colpite da una violenza inattesa, crudele, assurda. Donne che partecipano coraggiosamente alla difesa della loro comunità, donne costrette a ripararsi nei rifugi d’emergenza, che lasciano le loro case e il loro Paese, che hanno paura per i loro figli, che prestano cura ai più deboli, che piangono morti innocenti.

E tante, troppe, sono le donne già cadute in questo ingiustificabile conflitto. Nelle guerre le donne pagano sempre prezzi altissimi. Come donne, come madri, come compagne di vita. Vittime dell’insensatezza della guerra, vittime spesso di violenze brutali. Eppure la loro forza nel dolore, la loro dignità, si sono sempre rivelate energie insostituibili di resistenza, di coesione, di pacificazione, di ricostruzione.

Ringrazio molto Oksana Lyvin per la sua accorata e coraggiosa testimonianza”.

“Nel nostro Paese” ha proseguito Mattarella “è presente da tempo – da molti anni – una integrata e apprezzata comunità ucraina. Il loro impegno professionale in tanti settori ci è di grande aiuto, fanno spesso parte delle nostre famiglie. Noi desideriamo esprimere loro riconoscenza e vicinanza in questi giorni così drammatici.

La nostra responsabilità di cittadini, di europei, ci chiama oggi a un impegno più forte per la pace, perché si ritirino le forze di occupazione e si fermino le armi, perché sia ripristinato il diritto internazionale e siano rispettate le sovranità nazionali.

L’indifferenza di fronte all’arbitrio, alla sopraffazione è uno dei mali peggiori. In gioco non c’è soltanto la già grande questione della libertà di un popolo, ma la pace, la democrazia, il diritto, la civiltà dell’Europa e dell’intero genere umano.

Nelle immagini della disperazione dei giovani genitori del piccolo Kirill si esprime l’insensatezza della guerra, la crudeltà e il cinismo di questa aggressione del Governo della Federazione russa contro l’Ucraina.

Non è tollerabile – e non dovrebbe essere neppure concepibile – che, in questo nuovo millennio, qualcuno voglia comportarsi secondo i criteri di potenza dei secoli passati; pretendendo che gli Stati più grandi e forti abbiano il diritto di imporre le proprie scelte ai paesi più vicini, e, in caso contrario, di aggredirli con la violenza delle armi. Provocando angoscia, sofferenze, morti, disumane devastazioni.

Il Presidente Sergio Mattarella in occasione della celebrazione della “Giornata Internazionale della Donna

Va fermato – subito, con decisione – questo ritorno all’indietro della storia e della civiltà.

Opporsi – oggi – a questa deriva di scontri e di conflitti comporta dei prezzi; potrebbe provocare dei costi alle economie dei Paesi che vi si oppongono, ma questi sarebbero di gran lunga inferiori a quelli che si pagherebbero se quella deriva non venisse fermata adesso”.

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