Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 75° anniversario della Repubblica italiana, ha reso omaggio al Monumento del Milite Ignoto all’Altare della Patria.
Il Capo dello Stato, accompagnato dal Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini e dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli ha passato in rassegna il reparto d’onore schierato con Bandiera e Banda.
Festa della Repubblica, omaggio di Mattarella al Milite ignoto
E’ stata una Festa della Repubblica baciata dal sole, quella celebrata il 2 giugno del 2021 che come nel dopoguerra, anticipa la rinascita di un Paese provato allora da un conflitto mondiale e con tanto di guerra civile, oggi dall’emergenza pandemica.
Costi umani e sociali elevatissimi che come spesso gli italiani hanno dimostrato di saper fare nei momenti critici, non hanno impedito di rimboccarsi le maniche e partire con più vigore di prima.
E’ questo il senso che già il presidente Draghi ha anticipato nel corso della sua prima visita ufficiale al di fuori dei confini romani alla vigilia di questo 75esimo anniversario della Festa della Repubblica.
Ed è la stessa chiave di lettura che il presidente Sergio Mattarella ha affidato al suo discorso ufficiale, tenuto in serata in diretta televisiva agli italiani, al termine di una intensa giornata iniziata con l’omaggio al Monumento del Milite Ignoto all’Altare della Patria, accompagnato dal Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini e dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli. Mattarella ha passato in rassegna il reparto d’onore schierato con Bandiera e Banda mentre le frecce tricolori hanno fatto un doppio passaggio sul monumento nazionale.
Nel suo discorso serale c’è anche spazio per una citazione musicale.
Un bel brano di De Gregori dice “la storia siamo noi”, “nessuno si senta escluso”.
Proviamo a leggere così questi settantacinque anni di vita repubblicana: da una prospettiva diversa che ci consente di cogliere i profili di soggetti che spesso sono rimasti nell’ombra, sullo sfondo. E che invece hanno riempito la scena, colmato vuoti, dato senso e tradotto in atti concreti parole come dignità, libertà, uguaglianza, solidarietà. Parole che altrimenti sarebbero rimaste astratte aspirazioni.
Le persone: donne, uomini, giovani che sono state al centro della nostra storia, volendovi esservi e contare. Volendo partecipare. Partecipazione civile, politica, sociale. La volontà di cambiare il mondo. Perché il mondo di prima aveva prodotto la guerra, l’ingiustizia, la fame, le distruzioni.
L’Italia è stata ricostruita dalle macerie. La Costituzione ha indicato alla Repubblica la strada da percorrere.