Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, è ad Ankara per co-presiedere il Terzo vertice intergovernativo italo-turco insieme al Presidente della Repubblica di Turchia, Recep Tayyip Erdoğan.
Dopo la visita all’Anıtkabir, mausoleo di Mustafa Kemal Atatürk e al museo dedicato, il Presidente Draghi ha incontrato il Presidente Erdoğan al Palazzo Presidenziale e preso parte ai colloqui bilaterali tra i ministri italiani membri della delegazione ufficiale e i rispettivi ministri turchi. In corso la cerimonia di firma degli accordi e, a seguire, le dichiarazioni congiunte alla stampa.
La cerimonia di firma di accordi tra Italia e Turchia e le dichiarazioni congiunte alla stampa del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e del Presidente della Repubblica di Turchia, Recep Tayyip Erdoğan.
“Con l’Italia” ha detto il Presidente Turco, sottolineando l’amicizia con Draghi “abbiamo rapporti militari che vogliamo ulteriormente approfondire. Abbiamo delle aspettative dall’Italia anche nel campo del terrorismo e dell’immigrazione illegale. Nel campo della cultura e della formazione vogliamo che i rapporti tra i nostri popoli siano ancora più stretti. Abbiamo parlato anche parlato dei rapporti della Turchia con l’Unione Europea. Gli ultimi sviluppi dimostrano quanto sia importante il nostro Paese nell’ambito del contesto europeo. Pensiamo alla ‘crisi del grano’ e alla zona del Mar nero. Abbiamo discusso di energia e diversi progetti in comune”.
Il premier Italiano ha ribadito quanto detto dall’omologo turco, ringraziandolo “per la calorosa accoglienza e per il suo impegno per gli sforzi di mediazione per far sbloccare le esportazioni dei cereali”. Il vertice servirà per rafforzare anche i legami economici con la Turchia “primo partner per l’Italia nella regione del medioriente e del nordafrica” gli accordi firmati oggi interessano molti settori “dalle pmi alla sostenibilità che rimane l’obiettivo di lungo termine del governo”.
Italia e Turchia condividono l’appartenzenza al mediterraneo e al rispetto tanto dell’ambiente quanto delle persone “la gestione dell’emigrazione deve essere umana ed efficace” sottolinea.