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Giorgia Meloni affronta il problema del traffico di esseri umani e l’immigrazione di massa all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite

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La Presidente del Consiglio dei Ministri italiano critica l’approccio ipocrita all’immigrazione e chiama a un’azione collettiva contro il traffico di esseri umani

Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio dei Ministri d’Italia, ha parlato all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 settembre, esprimendo forti critiche al discorso corrente sull’immigrazione e sottolineando la gravità del traffico di esseri umani. Secondo Meloni, il narrativo di un mondo senza nazioni, confini o identità come soluzione ideale è non solo utopico ma anche pericoloso.

La Presidente ha accusato certe narrazioni di contribuire a creare un caos che favorisce reti criminali, le quali lucrano sulla disperazione delle persone in cerca di condizioni di vita migliori. “Questo caos produce decine di milioni di persone potenzialmente in cerca di condizioni di vita migliori, infiltrate da reti criminali che traggono profitto dalla disperazione per incassare miliardi facili,” ha detto Meloni.

Ha poi esposto come queste reti criminali vendano viaggi verso l’Europa come se fossero agenzie di viaggio regolari, tralasciando di menzionare che questi viaggi spesso terminano in tragedie mortali. “Ma quei dépliant non ti dicono che quei viaggi troppo spesso portano alla morte, a una tomba sul fondo del Mar Mediterraneo,” ha sottolineato la Presidente.

Giorgia Meloni ha criticato l’approccio ipocrita all’immigrazione, che secondo lei ha reso ricchi questi trafficanti. Ha chiesto se un’organizzazione come le Nazioni Unite può davvero ignorare questa tragedia, soprattutto quando i suoi stessi rapporti evidenziano che il traffico di migranti è ora più redditizio del traffico di droga e di armi.

In conclusione, la Presidente ha parlato della necessità di fornire un’alternativa seria all’immigrazione di massa, concentrandosi su lavoro, formazione e opportunità per le nazioni di origine. “L’Africa non ha bisogno di carità, ma di essere messa in condizione di competere su un piano di parità, attraverso investimenti strategici che possono legare i nostri futuri con progetti reciprocamente vantaggiosi,” ha concluso Meloni.

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