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Dall’allarmante headline dell’OMS: “la pandemia cresce in maniera esponenziale, siamo ad un punto critico”, all’Europa che sta negoziando con Pfizer una fornitura per i prossimi due anni a prezzi altissimi, fino allo scontro tra De Luca e il Governo sul numero di dosi per regione e sulle priorità delle categorie da vaccinare. Poi la risposta di Mariastella Gelmini al governatore Campano. Infine il commissario Figliuolo al lavoro: “in arrivo alle regioni, oltre 4 milioni di dosi tra il 15 e il 22 aprile”.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (nel corso della Conferenza Stampa Virtuale del 12 aprile) ci fa sapere che la pandemia è arrivata ad “un punto critico”.

E lo fa Maria DeJoseph Van Kerkhove, medico, accademica e funzionaria statunitense, specializzata in malattie infettive e facente parte del programma per le emergenze sanitarie dell’Organizzazione mondiale della sanità. Prega i partecipanti di enfatizzare questo punto perchè le infezioni crescono in maniera esponenziale.
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In Europa intanto circolano voci poco rassicuranti sui nuovi contratti che l’Unione sta negoziando con la Pfizer per una fornitura nei prossimi due anni (2022 e 2023).
Stiamo parlando di 1,8 miliardi di dosi di vaccini anti Covid, 900 milioni dei quali opzionali che costeranno molto di più. Dagli iniziali 12 euro si passerebbe a 19,5 euro ha detto il premier bulgaro Boyko Borissov. Voce confermata da un funzionario dell’Ue che partecipa da vicino ai colloqui, che ha però precisato: “i negoziati non sono ancora conclusi”.
In Italia il dibattito si infiamma, in particolare tra Vincenzo De Luca, governatore della Campania e il commissario chiamato da Draghi a gestire l’emergenza, il generale Figliuolo.

De Luca si esprime in questi termini: “al Commissario Figliuolo abbiamo comunicato che se entro questo mese non recupereremo i vaccini che ci hanno tolto, prenderemo iniziative clamorose. Intanto non partecipiamo più alle Conferenze Stato-Regioni perché non intendiamo essere presi in giro da nessuno. Poi pensiamo di tutelarci in tutte le sedi, anche giudiziarie, perché questo è un netto abuso a cui bisogna porre termine”.
Per De Luca c’è un “altro scandalo a cui bisogna porre termine”, anche in questo caso il governatore campano riferisce di un colloquio con il Commissario: “è la mancata attivazione di Aifa (l’Agenzia Italia del Farmaco) nella valutazione di altri vaccini, a partire da Sputnik. Il nostro obiettivo è innanzitutto tutelare la salute dei nostri concittadini e per questo non dobbiamo chiedere il permesso a nessuno”.
Una delle clamorose iniziative riguarda la somministrazione di dosi vaccinali – terminate quelle agli ultra 80enni – l’intenzione è di passare a somministrarle agli operatori turistici e alle categorie produttive che nei prossimi mesi dovranno far ripartire l’economia estiva.
De Luca racconta la telefonata al commissario Figliuolo
La risposta dal generale non tarda ad arrivare, ed è ovviamente di segno negativo. Figliuolo non vuole seguire il criterio dell’età per privilegiare le categorie produttive: la campagna vaccinale deve proseguire “in maniera uniforme a livello nazionale”, “senza deroghe ai principi che lo regolano”.
Più morbida ma non meno ferma anche la risposta del ministro per gli affari regionali, Mariastella Gelmini: “Confido che il presidente De Luca faccia un supplemento di riflessione, rispettando le linee guida e le priorità indicate nel nuovo piano vaccinale. Sono certa che da parte del generale e del governo ci sia la massima disponibilità a trovare le giuste soluzioni. E’ questione di giorni, non di mesi e i vaccini arriveranno in quantità”.

Vedremo come finirà, intanto maggio sarà il mese delle riaperture, assicura, o meglio rassicura il ministro (scusatemi non riesco proprio a scrivere la ministra) Gelmini.
“Dal 20 aprile ci sarà un punto in Consiglio dei ministri per valutare la possibilità, sulla base dei contagi e dell’andamento del piano vaccinale, di qualche segnale di apertura da aprile; ma maggio sarà il mese della ripartenza”.
Stralcio conferenza stampa Gelmini che risponde a De Luca
In tutto questo ancora oggi a Roma si registrano tensioni, in particolare per la manifestazione (non autorizzata) del movimento “Io Apro”. Il centro è blindato e le forze di pubblica sicurezza presidiano il cuore politico della città.
Chiudo questa lunga parentesi dedicata al covid e alle tensioni con alcune discrete per non dire buone, notizie sui vaccini:
Sono oltre 4,2 milioni quelli che verranno complessivamente consegnati tra il 15 e il 22 di aprile alle strutture sanitarie delle Regioni. Oltre alle linee Pfizer, Moderna e Vaxzevria, le consegne riguarderanno anche Janssen (Johnson & Johnson). Per quest’ultimo vaccino – somministrabile in un’unica soluzione – si tratta del primo approvvigionamento in assoluto per l’Italia.
In particolare è prevista la distribuzione di oltre tre milioni di Pfizer suddivisi in due mandate di 1,5 milioni, circa mezzo milione di Vaxzevria, oltre 400 mila di Moderna, e di più di 180 mila di Janssen (Johnson & Johnson).
I 4,2 milioni di dosi – insieme a quelle ancora nelle disponibilità delle Regioni – contribuiranno in modo significativo al raggiungimento del target della campagna a livello nazionale: per la settimana 16-22 aprile si stimano circa 315 mila somministrazioni giornaliere negli oltre 2200 punti vaccinali in tutta Italia attivi. In calce la ripartizione per singola Regione.