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Il discorso di Ursula von der Leyen sullo stato dell’Unione

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Ursula von der Leyen

Il 14 settembre 2022, Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, ha pronunciato il suo discorso sullo stato dell’Unione del 2022 (SOTEU) ai membri del Parlamento europeo a Strasburgo, in Francia, presentando le sue priorità per l’anno a venire e delineando la sua visione per come l’Unione Europea potrebbe evolversi in futuro.

Da questo punto di vista, Ursula von der Leyen ha delineato le iniziative faro che la Commissione intende intraprendere nel prossimo anno. Molti di questi sono formulati in risposta alle raccomandazioni fatte dai cittadini attraverso la Conferenza sul futuro dell’Europa.

Olena Zelenska, Sposa di Volodymyr Zelenskyy, Presidente dell’Ucraina, è stata l’ospite d’onore di Ursula von der Leyen.

Ascolta il Podcast (Link)

Un’Unione che è forte solo se unita (Leggi qui il discorso integrale)

Signora Presidente, onorevoli deputate, onorevoli deputati, concittadine e concittadini europei, mai prima d’ora questo Parlamento si è trovato a discutere lo stato della nostra Unione mentre sul suolo europeo infuriava la guerra. Ricordiamo tutti quella fatidica mattina di fine febbraio. In tutta l’Unione gli europei si sono svegliati sconcertati da quello che vedevano, scossi dal riaffacciarsi del volto spietato del male, atterriti dal suono delle sirene e dalla brutalità assoluta della guerra. Ma da quel momento un intero continente si è unito all’insegna della solidarietà. 

Ai valichi di frontiera dove hanno trovato riparo i rifugiati, nelle strade che si sono riempite di bandiere ucraine, nelle aule in cui bambine e bambini ucraini hanno stretto nuove amicizie. Da quel momento gli europei non si sono tirati indietro né hanno esitato. Hanno trovato il coraggio di fare la cosa giusta. Da quel momento l’Unione si è prodigata collettivamente dimostrandosi all’altezza della situazione.  Quindici anni fa, durante la crisi finanziaria, ci sono voluti anni per giungere a soluzioni durature. Dieci anni dopo, allo scoppio della pandemia, sono bastate poche settimane. Quest’anno, non appena le truppe russe hanno varcato il confine con l’Ucraina, la nostra risposta è stata unanime, decisa e immediata. Dovremmo andarne fieri. Abbiamo fatto riemergere la forza interiore dell’Europa. Ci servirà tutta. I mesi che ci aspettano non saranno facili, né per le famiglie che faticano ad arrivare a fine mese, né per le imprese chiamate a fare scelte difficili sul loro futuro.

Sarò molto franca: la posta in gioco è alta, non solo per l’Ucraina, ma per tutta l’Europa e per il mondo intero. Saremo messi alla prova. A farlo saranno coloro che vogliono approfittare della minima divisione tra di noi.

Questa non è solo una guerra mossa dalla Russia contro l’Ucraina. È una guerra contro la nostra energia, la nostra economia, i nostri valori e il nostro futuro. È uno scontro tra l’autocrazia e la democrazia. Sono convinta che, grazie al coraggio e alla solidarietà, l’Europa avrà la meglio e Putin perderà.

IL CORAGGIO DI STARE DALLA PARTE DEGLI EROI

Onorevoli deputate, onorevoli deputati, oggi il coraggio ha un nome e questo nome è Ucraina. Il coraggio ha un volto, ed è il volto delle ucraine e degli ucraini che si oppongono all’aggressione russa. Ricordo un episodio avvenuto nelle prime settimane del conflitto, quando la first lady ucraina Olena Zelenska ha radunato i genitori dei bambini uccisi dall’invasore. Centinaia di famiglie per le quali la guerra non terminerà mai e la vita non sarà mai più la stessa. Abbiamo visto la first lady, alla guida di una folla silenziosa di madri e padri affranti, appendere agli alberi tante campanelle, una per ogni vittima. Ora le campanelle tintinneranno per sempre nel vento e le vittime innocenti di questa guerra vivranno per sempre nella nostra memoria. La first lady oggi è qui con noi. Cara Olena, resistere alla crudeltà di Putin ha richiesto un coraggio immenso. Tu l’hai trovato. Un’intera nazione di eroi si è levata. Oggi l’Ucraina resiste perché un intero paese combatte strada per strada, casa per casa. L’Ucraina resiste perché persone come tuo marito, il presidente Volodymyr Zelenskyy, sono rimaste a Kiev per guidare la resistenza, insieme a te e ai vostri figli. Avete infuso coraggio a un’intera nazione e siamo stati testimoni, in questi ultimi giorni, dei risultati ottenuti grazie al coraggio degli ucraini.

Avete dato una voce al vostro popolo sulla scena mondiale e avete acceso la speranza in tutti noi. Oggi vogliamo ringraziare te e tutti gli ucraini e le ucraine. Gloria a un paese di eroi europei. Slava Ukraini! La solidarietà dell’Europa nei confronti dell’Ucraina resta salda.

L’Europa è al fianco dell’Ucraina fin dal primo giorno, con armi, fondi, ospitalità per i rifugiati. E con le sanzioni più severe che il mondo abbia mai visto. In Russia il settore finanziario è allo stremo. Abbiamo estromesso tre quarti del settore bancario russo dai mercati internazionali. Quasi mille società internazionali hanno lasciato il paese.

La produzione automobilistica è crollata di tre quarti rispetto allo scorso anno. Aeroflot è costretta a lasciare a terra i suoi aerei perché non trova più pezzi di ricambio. L’esercito russo sta recuperando microchip da lavastoviglie e frigoriferi per riparare le apparecchiature militari, perché ha esaurito i semiconduttori. L’industria russa è alla deriva.

È stato il Cremlino a mettere l’economia russa sulla via della rovina. È il prezzo da pagare per la scia di morte e distruzione lasciata da Putin. Voglio che sia ben chiaro: le sanzioni resteranno in vigore. È il momento della risolutezza, non delle concessioni.

(Leggi il resto del discorso in Italiano)

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