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Il Presidente Mattarella all’Università di Siena

Il Capo dello Stato ha parlato a Siena in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2021-2022 dell’Università degli Studi

Siena – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’Università degli Studi di Siena, in occasione dell’apertura dell’anno accademico, oggi 15 novembre 2021.
(Foto di Paolo Giandotti – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Nel suo discorso, Sergio Mattarella, si è soffermato in particolare sull’attenzione che l’Ateneo riserva alle studentesse e agli studenti con disabilità e sull’accoglienza ad alcuni studenti afghani, “una scelta significativa di fronte a un fenomeno che si è visto in diverse parti, nell’ambito europeo, di strano disallineamento, di incoerenza, di contraddittorietà, tra i principi dell’Unione, tra le solenni affermazioni di solidarietà nei confronti degli afghani che perdono la libertà e il rifiuto di accoglierli”.

Il Presidente ha sottolineato la singolarità di questo atteggiamento “pensando all’atteggiamento e ai propositi dei fondatori dell’Unione europea che individuarono e indicarono orizzonti vasti, importanti, pur consapevoli delle difficoltà per raggiungerli, ma che affrontarono con coraggio e determinazione. Anche per questo è significativo e importante l’atteggiamento dell’Ateneo che accoglie studenti di quel Paese”.

Poi ha parlato delle sconcertanti condizioni di quanto avviene “in più luoghi ai confini dell’Unione. È sorprendente il divario tra i grandi principi proclamati e il non tener conto della fame e del freddo cui sono esposti esseri umani ai confini dell’Unione”.

Nel corso del suo intervento Mattarella è tornato sul tema della Pandemia: “abbiamo reagito, come Paese, grazie alla quasi totalità dei nostri concittadini, con grande senso di responsabilità, manifestando rispetto per gli altri e per l’interesse comune. Adesso stiamo affrontando un periodo in cui i contagi riprendono. L’Europa è investita da una nuova ondata di contagi. Ed è investita in Paesi, anche grandi e ben organizzati, che appaiono in grave difficoltà. Nel nostro Paese, grazie alla serietà dei nostri concittadini, la situazione è meno allarmante. Ma registriamo un aumento di contagio costante. Limitato, ma progressivamente, lentamente costante. Questo ci richiama al dovere di osservare con attenzione le norme di cautela che sono state indicate e di considerare l’importanza dell’affidamento alla scienza”.

Infine, parlando del PNRR va sottolineata la piccola parentesi aperta dal Presidente sull’uso smisurato degli acronimi: “Non so se è stato fatto in qualche ateneo, ma se così non fosse sarebbe utile uno studio per approfondire le conseguenze dell’uso smisurato degli acronimi sul linguaggio e sulla facilità di comunicazione”.

L’intervento integrale in versione audio Podcast (Link)

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