La Camera ha approvato l’articolo 1 della riforma con 462 favorevoli, 55 contrari e un astenuto e l’articolo 2 con 458 si, 46 no e 1 astenuto.
Nella seduta di lunedì 2 agosto cominciata alle 20.50 alla Camera le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia posta dal Governo domenica 1 agosto sull’approvazione (senza emendamenti, subemendamenti ed articoli aggiuntivi), dell’articolo 1 e dell’articolo 2 del disegno di legge n. 2435-A, nel testo della Commissione riguardante la delega al Governo per l’efficienza del processo penale nonché in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari.
Prima di aprire i lavori il presidente Roberto Fico ha ricordato le vittime (85 morti e oltre 200 feriti) della strage di Bologna nel giorno del 41esimo anniversario: “Il terrore e la violenza di quel terribile evento rappresentano, ancora oggi, una dolorosa ed incancellabile ferita per tutto il Paese”.
La ricorrenza per il presidente della Camera deve essere anche “l’occasione per ribadire la necessità di giungere, a distanza di tanti anni, ad una verità piena ed inconfutabile su quella tragica vicenda – condizionata da troppi insopportabili depistaggi -, riaffermando l’impegno di tutte le Istituzioni in questa direzione. Il persistere di ombre, ipotesi non chiarite e congetture è inaccettabile non soltanto per le vittime e per le loro famiglie, ma per uno Stato di diritto come il nostro”.
L’aula ricorda poi con messaggi di solidarietà, le popolazioni abruzzesi che in questi giorni sono alle prese con una devastante emergenza incendi, a partire dalla Pineta Dannunziana di Pescara.
Seguono le dichiarazioni di voto sulla fiducia. Il primo intervento a movimentare la seduta è quello de “L’Alternativa c’è” guidato da Francesco Forciniti che annuncia il voto contrario mentre i componenti espongono cartelli con la scritta “Cartabianca per i ladri, impunità di gregge”.
Lucia Annibali di Italia Viva, nell’annunciare il voto positivo dei renziani non risparmia una stoccata al M5S: “Nonostante i contentini concessi a un partito che aveva bisogno di sventolare qualche bandierina per non ammettere di aver cancellato la propria riforma, possiamo dire che il cambio di passo c’è stato e che quella chiara ispirazione populista e giustizialista, che voleva realizzare il processo infinito e individuava nel carcere l’unico trattamento sanzionatorio possibile, è ormai superata”.
“Il Governo dei migliori sta utilizzando i metodi peggiori” dice Ciro Maschio di Fratelli d’Italia, all’inizio del suo molto critico intervento sulla riforma. Il riferimento è alla “proiezione che questa legislatura stabilirà” segnando un “record del numero massimo di voti di fiducia mai posti dal dopoguerra ad oggi”. Maschi, critica anche l’assenza “per tutto il dibattito” del ministro guardasigilli, Cartabia.
Segue l’intervento di Pietro Pittalis di Forza Italia: “il nostro ‘sì’ alla fiducia di oggi è un ‘sì’ convinto ad un Governo di cui, in particolare in questo momento, possiamo dirci senz’altro soddisfatti”.
Nell’intervento di Walter Verini, il PD tiene a ricordare di non aver partecipato alla gara delle bandierine degli ultimi giorni. I dem hanno “ha lavorato con serietà per aiutare il Governo a condurre in porto questa riforma”.
L’intervento della Lega (parla Luca Rodolfo Paolini) comincia con la stoccata all’ex ministro della giustizia (cui si deve l’impianto generale della riforma in discussione in questi giorni): “il primo miracolo l’ha fatto lei, Ministra, ottenendo il consenso entusiasta dell’ex Ministro Bonafede, il quale oggi dice: ‘Anche io voterò e ne sono orgoglioso’. e credo che faccia bene, da persona intellettualmente onesta qual è, a riconoscere che questa riforma supera ed è motivata, essenzialmente e principalmente, dagli errori fatti, in particolar modo in materia di prescrizione”. La Lega, ha detto Paolini in chiusura di intervento voterà “continuamente il suo appoggio a questa riforma”.
E’ la volta del M5S, prende la parola Eugenio Saitta per ricordare al ministro Cartabia che “fiducia e reponsabilità hanno contraddistinto il MoVimento 5 Stelle in questo frangente”.
Il gruppo dei 5Stelle ha “già dimostrato la fiducia a questo Governo con il comportamento coerente che ha mantenuto in tutto questo frangente”. Sicuramente “un atteggiamento critico, anche molto critico, su alcuni punti, ma sempre costruttivo”.
“Noi” ha proseguito Saitta “abbiamo continuato ad avere una linea, avevamo una visione chiara del processo penale e l’abbiamo mantenuta per tutto l’iter, a differenza di altri gruppi politici come la Lega; perché lo ricorderà che all’indomani del Consiglio dei Ministri hanno detto: è tutto perfetto; quando noi abbiamo sollevato le criticità hanno detto: non si cambia neanche una virgola (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) delle proposte Cartabia; quando poi abbiamo visto che c’erano delle criticità, c’erano delle possibilità di poter cambiare quel testo in senso migliorativo, allora, ecco, all’alba del Consiglio dei Ministri spuntare con altre proposte, cercare goffamente di intestarsi i risultati (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) che invece sono il frutto della mediazione del Movimento 5 Stelle, di Giuseppe Conte, di questo Governo che abbiamo portato avanti. Ministra, c’è tanto di Movimento 5 Stelle in questa riforma del processo penale. La base è quella che è stata fatta dall’ex Ministro Alfonso Bonafede”.
Degno di nota il breve intervento di Vittorio Sgarbi: “fra tanti vaniloqui, volevo semplicemente ricordare che la norma che oggi indica il diritto dell’oblio degli indagati e degli imputati è una norma di civiltà e mi fa tornare in mente una voce mancante in quest’Aula, la voce di un uomo che si è occupato di giustizia come nessuno e di cui vorrei ricordare le parole di Leonardo Sciascia, mi riferisco a Marco Pannella: è il solo uomo politico italiano che costantemente dimostri di avere il senso del diritto, della legge e della giustizia. Oggi la voce di Pannella manca”.