I ministri della Difesa della NATO si sono incontrati mercoledì per affrontare le conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina, compreso il sostegno degli alleati all’Ucraina e le misure per rafforzare la difesa collettiva della NATO per la sicurezza a lungo termine.
Ai ministri si sono dapprima aggiunti i partner della NATO Finlandia, Svezia, Georgia e Unione Europea, e hanno ricevuto un briefing dal ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov sulla situazione in Ucraina.
Al vertice c’era anche il nostro Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini: “Da questa sede esce messaggio molto chiaro di una rafforzata sicurezza sul fianco orientale dell’Alleanza. Italia continua a fare la sua parte e promuove sempre ogni forma di dialogo possibile che ponga fine all’aggressione russa in Ucraina”
“Abbiamo tutti reso omaggio al coraggio del popolo ucraino e delle forze armate ucraine”, ha affermato il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg. I ministri hanno convenuto che il sostegno della NATO all’Ucraina deve continuare, anche con forniture militari, aiuti finanziari e aiuti umanitari.
“La NATO sta rispondendo a questa crisi con velocità e unità”, ha affermato il Segretario generale, aggiungendo che i leader della NATO si incontreranno la prossima settimana per un vertice straordinario della NATO. I ministri hanno anche affrontato misure per rafforzare la sicurezza collettiva della NATO a lungo termine.
“Dobbiamo ripristinare la nostra difesa collettiva e deterrenza a lungo termine; oggi abbiamo incaricato i nostri comandanti militari di sviluppare opzioni in tutti i domini”, ha affermato Stoltenberg. Ha notato che ciò potrebbe includere sostanzialmente più forze nella parte orientale dell’Alleanza, più potenza aerea alleata e un numero significativo di navi da combattimento. Il Segretario generale ha sottolineato che tali importanti aumenti della deterrenza e della difesa collettiva della NATO richiederebbero investimenti importanti. Ha accolto con favore gli annunci degli alleati su ulteriori investimenti e ha ribadito che gli alleati devono investire almeno il 2% del PIL nella difesa.