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sabato, Dicembre 2, 2023

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L’Europa discute l’embargo energetico alla Russia

Le immagini dei corpi senza vita della popolazione civile ucraina nella regione di Kiev e Bucha in particolare hanno suscitato un’indignazione diffusa e l’Unione europea pensa a sanzioni più dure contro il Governo di Mosca che continua a bombardare più a sud.

L’occupazione russa sta aprendo la strada ad un nuovo inasprimento di sanzioni, ma questa volta ci sono divisioni rilevanti dal momento che sul tavolo dei leader europei c’è l’embargo sull’energia.

Di questo hanno discusso oggi a Lussemburgo i ministri delle finanze e dell’economia dell’Eurogruppo.

La riunione, presieduta da Paschal Donohoe ha esaminato in primo luogo gli sviluppi economici derivanti dall’aggressione militare russa in Ucraina, sul tavolo anche altri temi  legati alla privacy e “all’euro digitale” e alla prevenzione del riciclaggio di denaro, finanziamento illecito ed evasione fiscale.

Ma il tema che richederà un supplemento di tempo per giungere a una formalizzazione è quello di un inasprimento delle sanzioni, a causa delle diverse esigenze e dipendenze dei Paesi dell’Eurogruppo dalle forniture di Gas, Carbone e Petrolio dalla Russia.

A testimoniarlo le dichiarazioni dei Ministri al loro arrivo, in particolare quella di Christian Lindner, Ministro federale delle finanze tedesco, “Vogliamo diventare il prima possibile indipendenti dalle importazioni di energia dalla Russia e la Germania sosterrà ulteriori sanzioni” dice ai giornalisti “ma al momento non è possibile tagliare le forniture di gas. Dobbiamo fare più pressione su Putin, isolare la Russia e tagliare tutti i rapporti economici” ma un embargo richiede “tempo, al momento dobbiamo distinguere tra petrolio, carbone e gas”.

Anche secondo il Vicepresidente esecutivo della Commissione economica, Valdis Dombrovski è indubbio il fatto di dover “aumentare la pressione sulla Russia” e “il sostegno all’Ucraina: per la Commissione nulla è fuori discussione. “È chiaro” aggiunge “che come Ue dobbiamo fare di più per fermare la guerra e le atrocità, la Commissione europea sta già preparando il prossimo pacchetto di sanzioni” e i Paesi membri potranno così decidere. Dello stesso avviso il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni “nessuna misura è esclusa. Certamente quello che abbiamo tutti visto merita una reazione ulteriore”.

L’embargo su petrolio e carbone richiederà meno sforzi che sul gas, non solo per le resistenze della Germania (e di Austria e Ungheria), ma anche per l’Italia, data la nostra forte dipendenza dal gas di importazione. Lo ammette chiaramente il ministro austriaco Magnus Brunner: “non siamo favorevoli a nuove sanzioni sul gas russo, penso che tutte le misure che colpiscono noi più della Russia non siano giuste”. Sulla stessa linea anche l’Ungheria.

In preparazione per le prossime riunioni di primavera del Gruppo Banca Mondiale e dell’FMI, i Ministri hanno esaminato gli sviluppi economici globali, i rischi e le sfide politiche e fatto il punto sull’andamento dei tassi di cambio negli ultimi mesi.

L’Eurogruppo ha infine dibattuto sugli sviluppi del mercato immobiliare, in particolare sui problemi di accessibilità degli alloggi.

Ascolta l’audio Podcast (Link)

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