Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ad Atene per il vertice EU MED 9
Nel pomeriggio, dopo l’incontro bilaterale con il Primo Ministro della Repubblica ellenica Kyriakos Mītsotakīs, il Presidente ha partecipato alle diverse sessioni di lavoro: “Climate change and its impact on the Mediterranean”; “Peace, Security and Stability in the Mediterranean”; “European agenda”; “Promotion of a Renewed and Enhanced Partnership with the countries of the Southern Neighbourhood: A ‘New Agenda for the Mediterranean’”.
Da sottolineare i diversi scambi del nostro premier con la presidente della Commissione Europea, presente agli incontri, Ursula von der Leyen.

Più volte si sono incrociati e parlati, a testimonianza di un rapporto molto cordiale e improntato al reciproco rispetto. Questi fitti scambi, come riferisce la stessa von der Leyen hanno riguardato i progressi italiani sul NextGenerationeEU e sulle priorità illustrate due giorni fa nel corso della Plenaria al Parlamento Europeo sullo Stato dell’Unione. Del resto basta leggere cosa ha twittato poco fa la stessa presidente.
Always happy to meet @Palazzo_Chigi Prime Minister Mario Draghi.
We discussed progress on #NextGenerationEU in Italy and the priorities I mentioned in my #SOTEU. pic.twitter.com/5fDntP3p7t
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) September 17, 2021
Intervenendo insieme agli altri leader dei Paesi del Sud Europa ha subito voluto dare “il benvenuto ai presidenti della Croazia e della Slovenia” l’Italia, ha sottolineato Draghi “è favorevole all’allargamento, oggi il nostro incontro infatti non si chiamerà più EU MED 7 ma MED 9”.
Draghi ha poi espresso solidarietà al padrone di casa, il premier Greco per i terribili incendi che ha dovuto fronteggiare questa estate. “Questa esperienza” ha detto il presidente del Consiglio italiano “deve farci riflettere sui cambiamenti climatici, e sulla rapidità necessaria per la transizione, è gigantesca e non c’è tempo. Non c’è la possibilità di ritardare, perchè i costi che i nostri cittadini subirebbero sono immensi”.
“Certo” ha aggiunto “vanno considerati gli altrettanti immensi costi economici e sociali di una transizione così gigante: dall’aumento delle bollette dell’eletticità e del gas naturale”.
“I nostri Paesi, all’interno dell’Unione Europea, sono in un posizioni diverse, quelli del Nord dipendono meno rispetto a quelli del Sud rispetto a certi idrocarburi. Ma c’è anche la lezione dei vaccini, che puo’ insegnarci qualcosa, sul potere di acquisto ad esempio dove la commissione è entrata in gioco. Una delle cose di cui si è parlato” infatti “è cercar di vedere se questo ruolo di acquirente collettivo potesse essere esteso anche ad altre esperienze”.
Poi c’è anche la vicenda afghana di questi ultimi mesi, quanto accaduto dice Draghi ha imposto una riflessione sul ruolo della “Difesa Europea” e anche su questo fronte non c’è molto da aspettare.
Draghi ha poi aggiunto che si è discusso sulla situazione dei Paesi nordafricani, che si affacciano in particolare sul mediterraneo.