Il Presidente russo Vladimir Putin ha preso parte alla sessione plenaria del 25esimo Forum economico internazionale di San Pietroburgo. L’inizio del discorso è stato ritardato a lungo per i problemi causati da un attacco hacker ai sistemi informatici.
Nel suo lungo intervento ha attaccato sia gli Stati Uniti d’America che l’Unione Europea ed il modello economico occidentale. Presente alla sessione dello SPIEF, il presidente del Kazakistan, Kassym-Jomart Tokayev mentre il presidente della Repubblica popolare cinese Xi Jinping e il presidente dell’Egitto Abdelfattah Sisi si sono collegati da remoto.
Quest’anno il forum si è svolto all’insegna del motto “Nuovo Mondo – Nuove Opportunità”.
Il Presidente Putin, nella sua lunga relazione ha espresso il punto di vista sulla situazione economica globale, si è soffermato su come la Russia stia agendo e come prevede di pianificare il suo sviluppo nel contesto in evoluzione.
“Un anno e mezzo fa” ha ricordato il leader russo ricordando quanto detto al forum di Davos “ho sottolineato ancora una volta che l’era dell’ordine mondiale unipolare è finita nonostante tutti i tentativi di preservarlo. I cambiamenti sono un corso naturale della storia, poiché la diversità di civiltà del pianeta, la ricchezza delle culture è difficile da combinare con modelli politici, economici e di altro tipo, modelli che qui non funzionano, modelli che sono brutalmente, senza alternative, imposti da un centro”.
Poi l’attacco agli Stati Uniti, che “dopo aver cantato vittoria nella Guerra Fredda, si sono dichiarati messaggeri del Signore sulla terra, non hanno obblighi, ma solo interessi, e questi interessi sono sacri. Non sembrano notare che negli ultimi decenni si sono formati nuovi potenti centri sul pianeta e sono sempre più forti. Ciascuno di essi sviluppa i propri sistemi politici e istituzioni pubbliche, attua i propri modelli di crescita economica e, naturalmente, ha il diritto di proteggerli, di garantire la sovranità nazionale”.