Il Presidente del Consiglio ha incontrato nel palazzo sede del Governo italiano, il Primo Ministro dei Paesi Bassi, Mark Rutte. Al termine hanno tenuto un punto stampa e risposto alle domande dei giornalisti accreditati.
Come di consueto in questo periodo, gran parte dei temi hanno riguardato la Guerra in Ucraina, le sanzioni economiche alla Russia e le ricadute sui Paesi europei.
Rispondendo alle domande di Jacopo Matano del Tg3, la prima sugli ulteriori passi nei confronti della Russia, in particolare sull’embargo al gas russo e sulle dichiarazioni contro l’Italia della portavoce degli Affari Esteri russa che ha definito indecente l’attegiamento italiano riguardo le sanzioni al suo Paese, il Premier ha risposto: “Sono d’accordo con il Primo ministro Mark Rutte. Sciogliersi dalla dipendenza del gas è difficile. Dobbiamo avere in mente che questa può essere una prospettiva, specialmente se la guerra continua e continua con le atrocità che abbiamo visto. Allo stesso tempo, però, dobbiamo procedere sulla diversificazione delle fonti di approvvigionamento che è la cosa più rapida che si possa fare oggi. Ma anche sulla diversificazione verso forme di energie alternative, in particolare le rinnovabili. In questo ambito dobbiamo fare veramente un passo avanti. Dobbiamo rendere possibili in tempi molto, molto rapidi le autorizzazioni che stanno fermando oggi l’installazione di nuove fonti di energia. Credo che ci sia anche su questo un buon consenso all’interno del governo.
Si tratta di procedere con rapidità, cosa che faremo nel prossimo Consiglio dei Ministri o quello successivo. Occorre inoltre sostenere il potere d’acquisto delle famiglie. Aiutare le famiglie soprattutto quelle più povere e aiutare le imprese, soprattutto quelle che consumano più energia. Questo il governo lo sta facendo.
Ieri c’è stata la conferenza stampa sul Def in cui abbiamo annunciato la disponibilità del governo e la consapevolezza del disagio sociale che un prolungamento di questa situazione di altissimi prezzi dell’energia, e anche di inflazione in generale soprattutto sui beni alimentari, può provocare. Quindi la disponibilità c’è. Bisogna muoversi su diverse strade.
Già una volta ho osservato come pagare questi prezzi, che sono completamente diversi dei prezzi del gas mondiale, significa sostenere l’economia russa. Finanziare, in un certo senso, in maniera inconsapevole e indiretta la guerra. Se non si riesce a fare un blocco, del tipo di cui si parlava, l’alternativa potrebbe essere imporre un tetto al prezzo del gas utilizzando il potere di mercato che ha l’Europa come il più grande acquirente di gas. E questa è un’alternativa di cui abbiamo brevemente discusso con Mark, e che continueremo a esaminare gli aspetti favorevoli di questa alternativa e le eventuali obiezioni. Noi, e non solo noi, tanti Paesi sono convinti che i benefici di questo siano superiori agli eventuali problemi. Continueremo a discuterne e il punto d’arrivo sarà il Consiglio Europeo di maggio.
Quanto poi alla dichiarazione sulle ‘sanzioni indecenti’: di indecente ci sono solo i massacri che ci vediamo tutti i giorni”.