Nella Sala Georgievsky del Cremlino si è tenuta una cerimonia per firmare accordi sull’ammissione in Russia della Repubblica popolare di Donetsk, della Repubblica popolare di Lugansk, della regione di Zaporizhia e della regione di Kherson e la formazione di nuovi soggetti della Federazione Russa.
Il Presidente russo si è rivolto con un messaggio ai suoi cittadini e a quelli delle “Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, residenti delle regioni di Zaporozhye e Kherson” ai deputati della Duma di Stato e ai senatori della Federazione Russa.
“Oggi” ha detto “firmiamo accordi sull’ammissione della Repubblica popolare di Donetsk, della Repubblica popolare di Luhansk, della regione di Zaporizhia e della regione di Kherson alla Russia. Sono sicuro che l’Assemblea federale sosterrà le leggi costituzionali sull’adozione e la formazione in Russia di quattro nuove regioni, quattro nuovi soggetti della Federazione Russa, perché questa è la volontà di milioni di persone”.
Per il Presidente Putin “è un loro diritto, un loro diritto inalienabile, sancito dal primo articolo della Carta delle Nazioni Unite, che parla direttamente del principio della parità dei diritti e dell’autodeterminazione dei popoli. Ripeto: questo è un diritto inalienabile delle persone, si basa sull’unità storica, in nome della quale hanno vinto le generazioni dei nostri antenati, coloro che dalle origini dell’antica Russia per secoli hanno creato e difeso la Russia”.
Putin ha accusato gli Stati Uniti di “satanismo” in un discorso che ha segnato un’escalation nella guerra di Mosca contro l’Ucraina e ha posizionato la Federazione, in termini nettamente conflittuali, a combattere un battaglia esistenziale con le élite occidentali che considera come un nemico.
Il Presidente russo ha affermato che tutte le popolazioni residenti nelle quattro regioni invase, ancora parzialmente controllate dalle forze ucraine, diventeranno russe e tali saranno “per sempre”.
“Chiedo al regime di Kiev di cessare immediatamente il fuoco e tutte le azioni militari”, ha proseguito prima di dire al governo ucraino di “tornare al tavolo dei negoziati”.
“Ma non discuteremo quanto deciso per il Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson”, ha ribadito “ormai la decisione è presa e la Russia non la tradirà”.
Il Presidente russo ha definito il conflitto con l’Occidente in termini ancora più gravi e severi rispetto ai precedenti, snocciolando secoli di azioni militari occidentali per denunciare l’ordine mondiale guidato dagli americani come fondamentalmente malvagio, corrotto e impegnato nel distruggere la Russia.
Putin ha offerto alcuni nuovi dettagli sulla questione che è fonte di maggiori preoccupazioni nelle capitali occidentali: se, e a che punto, potrebbe essere pronto a usare armi di distruzione di massa per costringere l’Ucraina alla capitolazione. Senza dirlo apertamente, ha accennato al fatto che il ruolo delle armi nucleari in guerra è nella sua mente. Descrivendo l’Occidente come “ingannevole e ipocrita in tutto e per tutto”, Putin ha osservato che gli Stati Uniti sono stati l’unico paese ad aver usato armi nucleari in guerra. Ha poi aggiunto: “A proposito, hanno creato un precedente”.