Sono ripresi martedì mattina, con la mediazione del leader turco Erdogan i negoziati tra le delegazioni di Russia e Ucraina.
Inizialmente si era diffusa la notizia che si sarebbero svolti in due giorni a Instanbul ma nel pomeriggio un portavoce del degli affari Esteri turco avrebbe dichiarato che non è atteso per domani un secondo giro.
”Arrivare alla pace e al cessate il fuoco il prima possibile sarà di beneficio per entrambe le parti” aveva detto Erdogan alle due delegazioni prima dell’inizio dell’incontro.
“L’estensione della lotta non è a vantaggio di nessuno. Non c’è nessun perdente in una pace giusta” l’auspicio del leader turco espresso ai diplomatici per il rapido raggiungimento di “una soluzione che risolva le legittime preoccupazioni di entrambi i Paesi: la comunità internazionale accetterà di conseguenza”.
E infatti nel primo pomeriggio al termine dell’incontro che si accende la speranza, incoraggiando un cauto ottimismo per l’annuncio russo di ridurre l’attività militare nei pressi di Kiev anche perchè i rappresentanti della diplomazia di ambo le parti hanno discusso di un possibile cessate il fuoco.
Non solo. Gli esponenti russi hanno anche affermato di essere pronti ad accelerare i tempi di un possibile incontro tra il presidente Putin con l’ucraino Zelensky.
Parlando dopo i colloqui con i funzionari ucraini a Istanbul, il capo negoziatore di Mosca, Vladimir Medinsky, ha affermato che il Cremlino è disponibile a facilitare un appuntamento faccia a faccia tra i rappresentati dei due Paesi una volta pronto un progetto di accordo di pace tra Ucraina e Russia.
A valle dei colloqui di Istanbul, anche i funzionari ucraini hanno delineato per la prima volta potenziali concessioni circa il territorio che l’Ucraina è quasi certa di aver perso contro la Russia.
Hanno proposto un processo negoziale di 15 anni sullo status della Crimea annessa dalla Russia nel 2014. In merito al controllo del Donbass – la regione nella parte orientale del Paese che la Russia non riconosce più come parte dell’Ucraina – la questione potrebbe essere oggetto dei colloqui tra i due leader.
Il prossimo passo vedrebbe dunque protagonisti i ministri degli Esteri dei due rispettivi Paesi per “dare l’ultima forma all’intesa comune” raggiunta martedì, come ha riferito il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, in un commento televisivo. “Questa guerra che ha causato la morte di migliaia di persone e lo sfollamento di milioni di altre dovrebbe cessare”.
A colloqui aperti martedì sono continuati gli attacchi militari russi e le contro offensive ucraine in tutto il territorio.
Il segretario di Stato americano, Antony J. Blinken, ha messo in dubbio le promesse della Russia ai colloqui di Istanbul. “C’è quello che dice la Russia e c’è quello che fa la Russia”, ha detto, durante un viaggio diplomatico in Marocco, aggiungendo: “E quello che la Russia sta facendo è la continua brutalizzazione dell’Ucraina e del suo popolo e continua mentre parliamo”.
Il Presidente Zelensky ha detto che mentre Irpin, un sobborgo di Kiev, era stata “liberata” e le forze russe erano state “allontanate da Kiev”, la battaglia per la città è tutt’altro che finita. “È troppo presto per parlare di sicurezza in questa parte della nostra regione”, ha affermato.