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venerdì, Dicembre 1, 2023

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Sull’atto scellerato di Putin non ci possono essere zone grigie

Il Segretario nazionale di Articolo Uno, Roberto Speranza ha inaugurato con la sua relazione di apertura il primo giorno di Congresso del partito

Podcast: Relazione Speranza | Intervento Di Maio | Intervento Letta

Al centro del suo, come dei molti interventi successivi, l’invasione russa in Ucraina. In questi giorni in Italia, il dibattito pubblico sta molto insistendo sulle ambiguità delle posizioni spesso proprio all’interno di associazioni e sindacati di sinistra, sulla condanna della guerra di invasione di Vladimir Putin ai danni del popolo ucraino.

E così dopo il severo appello di ieri, del Capo dello Stato anche sul palco dell’Auditorium Antoniano di Roma le posizioni sono nette. I valori della Resistenza sui quali la nostra Repubblica è stata fondata, sono gli stessi che i cittadini ucraini stanno mettendo in campo in queste settimane per cacciare gli invasori russi dai confini del proprio Stato sovrano.

“Dopodomani saremo a Milano alla grande manifestazione del 25 Aprile al fianco dell’Associazione Nazionale dei Partigiani Italiani. Il valore supremo dell’antifascismo va coltivato ogni giorno. Non dobbiamo mai dimenticare il sacrificio di tanti che hanno dato la vita, negli anni della Resistenza, per la nostra libertà e la nostra democrazia. La Costituzione ha il suo fondamento morale in quella battaglia straordinaria che ha cambiato la storia dell’Italia. Per questo, tutti in piazza a Milano il 25 Aprile.

Le conquiste di democrazia e di libertà non possono mai considerarsi definitivamente acquisite. Questo ci insegna la storia. E questo ci dice, purtroppo, la drammatica realtà delle ultime settimane. La Pace, che abbiamo a lungo considerato un traguardo raggiunto nel nostro pezzo di mondo dopo il disastro di due guerre mondiali nella prima metà del Novecento, è negata nel cuore dell’Europa. Ed equilibri geopolitici che apparivano stabilizzati sono rimessi radicalmente in discussione. Addirittura, riemerge la minaccia nucleare come possibile arma finale del conflitto in uno scenario, questo sì, da ‘fine della storia’.

Per anni abbiamo coltivato l’illusione che la storia fosse finita: che il nostro destino collettivo si fosse avviato sulla rotta della pace e del riconoscimento dei diritti umani. E l’Europa, epicentro dei due conflitti mondiali, appariva come un’avanguardia di questo percorso di emancipazione.

Il 24 febbraio cambia tutto, e in una sola notte le certezze si dissolvono. I carri armati russi varcano i confini dell’Ucraina e i missili di Putin iniziano a piovere sulle principali città di uno stato sovrano europeo. Si tratta di un’aggressione ingiustificabile. Un atto scellerato commesso in violazione a tutte le norme del diritto internazionale. Su questo non possono esserci zone grigie o giudizi a metà.

Non vi è alcun dubbio che ci sarà bisogno di riflettere in profondità sulle relazioni Est-Ovest, sulla grande occasione perduta della fase successiva alla caduta del muro di Berlino, momento di svolta che avrebbe potuto creare le condizioni per un rilancio in chiave nuova dei rapporti tra Russia ed Europa. Ma nulla può far passare in secondo piano la pesante responsabilità della leadership russa dinanzi ad un’aggressione militare che sta causando una vera e propria catastrofe umanitaria in Ucraina. Migliaia di vite umane perdute, la sofferenza di centinaia di migliaia di profughi, una crisi economica che peserà a lungo in Europa e oltre”.

Ascolta l’intervento integrale di Roberto Speranza (Link)

Prima del suo intervento è salita sul palco Anastasia, una rappresentante della popolazione ucraina residente in Italia, per una toccante testimonianza.

“Da giorni non ho più notizie dei miei familiari, potrei raccontarvi centinaia di storie” afferma tra le lacrime “ora la guerra si è amplificata, io credo che tutti dovrebbero aprire gli occhi. Prima muore la gente e poi si cercano gli accordi, perchè gli accordi non si fanno prima?”

Dopo la relazione d Roberto Speranza, è intervenuto il Ministro degli Affari Esteri, Luigi Di Maio: “Sul piano economico è già una guerra mondiale” ha detto “Siamo impegnati per ridurre ed eliminare la nostra dipendenza dal gas russo. Dobbiamo promuovere cessate il fuoco. Sosteniamo iniziativa del segretario delle Nazioni Unite Guterres.”

Ascolta l’intervento integrale di Luigi Di Maio (Link)

“Se vincesse Marine Le Pen finirebbe l’Europa, Vladimir Putin avrebbe vinto e le forze di destra populiste del nostro Paese avrebbero una spinta unica e fondamentale. Siamo quindi interessati a questo voto” questa in sintesi la lettura alla vigilia, del voto francese da parte del segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, durante il suo lungo intervento alla prima giornata del Congresso di Articolo Uno. Molti i temi politici toccati dal segretario dem, a partire dal doloroso 2018, anno che segnò la scissione renziana: “non c’ero ma quel passaggio di cinque anni fa ha distrutto la possibilità di costruire una sinistra vincente”.

Ascolta l’intervento integrale di Enrico Letta (Link)

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